Salta al contenuto principale

Prevalenza internazionale varianti SARS-CoV-2

Prevalenza a livello internazionale delle varianti di SARS-CoV-2 di potenziale interesse epidemiologico

Pubblicato: 03 September 2021


Tutti i virus, incluso SARS-CoV-2, cambiano nel tempo. La maggior parte di questi cambiamenti hanno un impatto limitato o nullo, ciononostante alcuni cambiamenti sono in grado di generare varianti di virus più infettive e/o che vengono riconosciute in maniera meno efficace dai nostri sistemi di difesa. Le principali autorità sanitarie mondiali hanno rilasciato linee guida sul controllo della diffusione di alcune varianti del virus SARS-CoV-2 (maggiori informazioni qui) che, alla luce delle loro caratteristiche, prendono il nome di VOC (Variants of Concern). Le tabelle riportate di seguito offrono una panoramica aggiornata al 25 Agosto della distribuzione di tali varianti in alcuni paesi Europei ed extra-Europei.
Per facilitare il confronto ed identificare le varianti che potrebbero aver aumentato la propria prevalenza, vengono riportati sia i dati riferiti al periodo trascorso dall’ultimo aggiornamento (dal 28 Luglio 2021 al 25 Agosto - Table 2), sia i dati riferiti al periodo precedente (dal 14 al 27 Luglio 2021 - Table 1). Infine, i dati contenuti nelle tabelle sono rappresentati anche in forma di grafico a barre.
Prevalenza internazionale varianti SARS-CoV-2
Le tabelle riportano la prevalenza rilevata per quattro varianti di SARS-CoV-2, denominate variante Alpha (B.1.1.7), variante Beta (B.1.351), variante Gamma (P.1) e variante Delta (B.1.617.2), oggetto di approfondita osservazione per la loro potenziale rilevanza epidemiologica e per questo definite “Variant of Concern” o VOC. Maggiori informazioni riguardanti il nuovo sistema di nomenclatura adottato dalla World Health Organization (WHO), possono essere trovate qui.
Table 2 riporta la prevalenza delle quattro VOC in diversi paesi (sia Europei che extra-Europei) nel periodo trascorso dall’ultimo aggiornamento (dal 28 Luglio al 25 Agosto 2021).
Table 1 riporta dati equivalenti ma riferiti al periodo precedente (dal 14 al 27 Luglio 2021). In entrambe le tabelle il numero totale di genomi disponibili per ciascun paese nell’intervallo di tempo considerato è riportato nell’ultima riga.
Il grafico a barre permette di visualizzare in maniera schematica i dati contenuto in Table 1 e Table 2.

IMPORTANTE: le analisi qui riportate, per quanto siano il più possibile complete ed aggiornate, difficilmente possono offrire una panoramica sufficientemente precisa della reale situazione in quanto i dati vengono raccolti e resi disponibili in maniera frammentaria ed in modo non uniforme nel tempo. Al fine di ottenere un quadro più chiaro, in futuro sarà necessario sequenziare su base regolare un numero maggiore di sequenze genomiche e condividerle in banche dati che permettano l’accesso senza alcun tipo di restrizione.

Varianti di possibile rilevanza epidemiologica

B.1.1.7 (variante Alpha)

Emersa nel Sud del Regno Unito nel Dicembre 2020, è stata per lungo tempo la variante predominante in Europa. La variante B.1.1.7 ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità rispetto alle varianti circolanti in precedenza. Osservazioni preliminari suggeriscono una maggiore gravità della malattia, anche se ulteriori verifiche sperimentali e indagini cliniche sono necessarie.
Tra lo scorso inverno e la scorsa primavera, la variante Alpha è stata a lungo la variante più prevalente in Europa, al momento attuale però la prevalenza di questa variante è in netto calo, probabilmente anche a causa della “competizione” con la variante Delta che sta rimpiazzando la variante Alpha in molti paesi Europei.
Al 24 Agosto 2021 la presenza di B.1.1.7 è stata verificata in 192 paesi nel mondo.

Andando a confrontare i valori riportati in Table 1 e Table 2 è possibile osservare come la prevalenza di B.1.1.7 in Italia abbia subito un’ulteriore riduzione nell’intervallo di tempo tra il il 28 Luglio e il 25 Agosto 2021 rispetto ai valori registrati nel periodo precedentemente analizzato (dal 14 al 27 Luglio 2021), passando dal 4.50% all’1.54%. Un trend simile può essere osservato anche in altri paesi Europei, dove la prevalenza di tale lineage è ulteriormente calata, passando dal 2.60% al 2.43% in Francia e dal 2.18% allo 0.62% in Germania. Per quanto riguarda il Regno Unito, dove B.1.1.7 è stato isolato per la prima volta ed è stato a lungo il lineage maggiormente diffuso, la prevalenza della variante Alpha si aggira ora intorno allo 0.11%. Tale diminuzione è molto probabilmente correlata alla concomitante diffusione della variante Delta (B.1.617.2).
Per quanto riguarda i paesi extra-Europei B.1.1.7 ha diminuito la propria presenza negli Stati Uniti nei quali la prevalenza di tale variante è passata dal 2.17% allo 0.66%. Inoltre la presenza della variante Alpha si riconferma essere estremamente ridotta e ormai prossima allo 0 in Brasile e Sud Africa nel periodo tra il 28 Luglio e il 25 Agosto 2021. Infine, in India la prevalenza di B.1.1.7 rimane prossima allo 0.

P.1 (variante Gamma)

La variante P.1 è stata per la prima volta segnalata dal Giappone il 10 Gennaio 2021 in quattro viaggiatori in arrivo dal Brasile, e successivamente identificata anche in Corea del Sud sempre in viaggiatori provenienti dal medesimo paese. Indagini preliminari condotte a Manaus, nello Stato di Amazonas, riportano un aumento della percentuale di casi identificati come variante P.1, dal 52,2% (35/67) nel Dicembre 2020 all'85,4% (41/48) nel gennaio 2021, evidenziando una trasmissione locale in corso e suggerendo una potenziale maggiore trasmissibilità o propensione alla reinfezione.
Al 24 Agosto 2021 la presenza di P.1 è stata verificata in 86 paesi nel mondo.

Il confronto tra Table 1 e Table 2 mostra come la diffusione di P.1 in Brasile (paese nel quale è stata identificata per la prima volta) abbia subito un notevole calo passando dal 56.45% al 36.74%.
Per quanto riguarda gli altri paesi presi in considerazione nell’analisi proposta si osserva come, al netto di lievi fluttuazioni dei valori di prevalenza, la presenza di tale variante rimanga generalmente molto ridotta. In Italia la prevalenza della variante Gamma al presente aggiornamento è pari allo 0.37%.

B.1.351 (variante Beta)

La variante B.1.351 è stata identificata per la prima volta in Sud Africa nel Dicembre 2020, dove è stata a lungo la variante più diffusa. Dati preliminari indicano che anche questa variante possa essere caratterizzata da maggiore trasmissibilità, al momento non è però chiaro se provochi differenze nella gravità della malattia.
Al 24 Agosto 2021 la presenza di B.1.351 è stata verificata in 141 paesi nel mondo.

Come è possibile osservare dai dati riportati in Table 1 e Table 2, B.1.351 risulta essere globalmente molto poco diffusa ed anche in Sud Africa la sua prevalenza è fortemente calata ed è ora vicina allo 0. Tale diminuzione è probabilmente dovuta al concomitante aumento della prevalenza della variante Delta (B.1.617.2).

B.1.617.2 (variante Delta)

B.1.617.2 è stato identificato per la prima volta in India nel Dicembre 2020 e si è rapidamente affermato come lineage più diffuso all’interno del paese, portando, nell’Aprile 2021, ad un estremo aumento nel numero di casi e morti giornaliere e al sovraccarico dei sistemi sanitari.
Oltre a mostrare una maggiore infettività rispetto alla variante Alpha, la variante Delta viene riconosciuta in maniera meno efficace da alcuni anticorpi neutralizzanti, e pertanto è in grado di eludere, almeno parzialmente, le difese immunitarie di persone infettate da altre varianti del virus.
Al 24 Agosto 2021 la presenza di B.1.617.2 è stata verificata in almeno 163 paesi nel mondo.

Confrontando i valori riportati in Table 1 e Table 2 è subito evidente come B.1.617.2 sia il lineage maggiormente diffuso non solo India (paese nel quale è stato isolato per la prima volta), ma anche nella maggioranza dei paesi presi in considerazione nel corso della presente analisi, con una prevalenza che spesso supera il 90%.
Più nel dettaglio i valori di prevalenza registrati per la variante Delta in differenti paesi Europei ed extra-Europei nel periodo preso in considerazione in questa analisi (dal 28 Luglio al 25 Agosto 2021) sono pari al 99.84% nel Regno Unito, al 91.74% in Francia, al 95.69% in Italia, al 98.71% in Germania, al 97.91% negli Stati Uniti, al 60.90% in Brasile, al 94.80% in Sud Africa ed infine al 97.37% in India.

Fonti: GISAID (dati genomici), ECDC (Variants of Concern), WHO (dati epidemiologici).