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Condivisione dei dati genomici dei patogeni

I principi della “Scienza Aperta” per contrastare le pandemie: la condivisione dei dati genomici dei patogeni

Pubblicato: 27 April 2022


Nel corso degli ultimi vent’anni i metodi di sequenziamento del genoma sono progressivamente divenuti uno strumento fondamentale per la ricerca scientifica in campo biomedico. Il recente sviluppo di nuove tecnologie di sequenziamento ad alta capacità (NGS) non solo ha offerto un’alternativa ai metodi tradizionali, ma ha anche permesso di sviluppare una serie di metodiche innovative, consentendo ai ricercatori di studiare fenomeni biologici in maniera quantitativa, su larga scala ed in tempi molto rapidi.
L’interpretazione dei dati derivati dal sequenziamento, tuttavia, dipende in larga parte dal confronto dei dati stessi con banche dati di sequenze preesistenti o dall’utilizzo di strumenti d’analisi i cui modelli interpretativi si basano su sequenze di “riferimento”; per questa ragione la condivisione dei dati di sequenziamento è un aspetto chiave della ricerca scientifica.
Qui si ripercorrono brevemente i principi alla base della condivisione dei dati di sequenziamento, ponendo particolare attenzione alla casistica riguardante le sequenze genetiche di organismi patogeni. Il sequenziamento del genoma di questi ultimi, infatti, è diventato uno strumento fondamentale per il monitoraggio delle malattie infettive e, per questa ragione, la condivisione di tali dati rappresenta un aspetto fondamentale tanto per la ricerca quanto per gli enti che si occupano della tutela della salute pubblica.
Il testo riprende le argomentazioni esplicitate in un “white paper”, non ancora pubblicato, firmato da alcuni prestigiosi scienziati di fama internazionale e consultabile al seguente link.
Condivisione dei dati genomici dei patogeni
Nell’immagine vengono riassunti per punti i principi che regolano la condivisione dei dati (tratto dal paper di Cochrane et al.)

Nel corso degli anni le tecniche di sequenziamento, complici anche una maggiore disponibilità dei mezzi tecnologici e una progressiva diminuzione dei costi, hanno conosciuto uno straordinario sviluppo, divenendo parte integrante ed imprescindibile di diversi protocolli di analisi nei più disparati ambiti della ricerca biomedica e della pratica clinica. Tra questi ha acquisito una sempre maggiore importanza lo studio degli organismi patogeni, cioè di quegli agenti biologici capaci di determinare l’insorgenza di malattie nell’organismo da essi infettato.
La pandemia da COVID-19 ha messo ulteriormente in evidenza l’importanza del sequenziamento del genoma degli agenti patogeni per far luce sui loro meccanismi evolutivi. Ad esempio, la condivisione dei dati ottenuti dal sequenziamento del genoma di SARS-CoV-2 si è dimostrata fondamentale per contrastare la diffusione di nuove varianti del virus, sottolineando ulteriormente la necessità di collaborazione tra i diversi enti che si occupano dello studio di tali fenomeni. In particolare, per garantire una risposta rapida ed efficace ad emergenze di tale portata si rende necessaria una maggiore sinergia tra le organizzazioni che si occupano della salvaguardia della salute pubblica e quelle coinvolte nella ricerca. Entrambe queste realtà, infatti, pur interessandosi spesso ad aspetti diversi della ricerca sui patogeni e sulla malattie infettive, basano parte della propria attività sull’analisi dei dati di sequenziamento e dei metadati ad essi correlati e sull’utilizzo di strumenti e protocolli dedicati: per tale ragione la condivisione e lo scambio di dataset e metodi tra queste due realtà andrebbe a beneficio dello sviluppo di entrambe.

Di seguito vengono discusse brevemente alcune delle necessità e delle problematiche delle quali è indispensabile tener conto nel discutere della libera condivisione dei dati di sequenziamento:

In conclusione, dunque, si ribadisce come una più ampia e libera circolazione dei dati di sequenziamento, prodotti tanto dalla ricerca di base quanto da enti che si occupano della salvaguardia della salute pubblica, rappresenti un aspetto quanto mai fondamentale per monitorare in maniera efficace la circolazione dei diversi patogeni nel mondo e per acquisire una maggior consapevolezza dei loro meccanismi d’azione e diffusione. In particolar modo si sottolinea come questo aspetto possa fare la differenza nel corso di un’emergenza globale come quella causata dalla circolazione di SARS-CoV-2, durante la quale una pronta divulgazione dei dati di sequenziamento riguardanti il virus rappresenta un fondamentale tassello nel rafforzamento e nella preparazione di meccanismi di sorveglianza e di risposta.

Fonte:
“Pathogen genomics data sharing: public health meets research”. Cochrane et al. March 17th 2022, doi: 10.5281/zenodo.6368839 (preprint)